Tempo fa una frase del Ministro Poletti ha suscitato molte polemiche:
“E’ meglio laurearsi a 21 anni con un 97 piuttosto che laurearsi a 28 anni con un 110 e lode”
Ma come stanno davvero le cose?
Oggi io e Nicola, che è qui accanto a me, faremo un po’ di chiarezza su questo tema, basandoci sulle nostre esperienze personali di studio e lavoro, e ti daremo la soluzione definitiva in grado di guidarti come una stella nella notte.
Laurearsi velocemente o laurearsi tardi con voti alti: la nostra esperienza da studenti lavoratori
Il nostro percorso universitario da studenti lavoratori ci ha permesso di apprezzare il valore di una legge universale, che si chiama… legge dell’esperienza.
Ed è proprio in base a questa legge che noi oggi possiamo permetterci di dirti se è meglio laurearsi rapidamente oppure laurearsi lentamente con voti alti.
(alla fine di questo articolo ti riveleremo anche perché in realtà si tratta di una “falsa” domanda, ma non è ancora il momento)
Ma perché è così importante farsi guidare dall’esperienza?
Perché puoi leggere libri di chi ti consiglia di fare una cosa piuttosto che un’altra, seguire ciò che ti viene detto a voce dall’alto di una cattedra universitaria…
…ma ciò che devi fare è verificare sempre se chi fa questo è gente che ha fatto un minimo di esperienza nel settore oppure non sa nulla del mondo del lavoro o, peggio, non ha mai lavorato.
E’ come imparare a guidare un’auto da chi non sa farlo e ti dice di essere un istruttore di guida.
Segui sempre la legge dell’esperienza e le fonti attendibili
Nessuno che non abbia mai avuto a che fare con aziende può dirti cosa conta davvero in questo mondo, come tu non ti sentiresti di prendere consigli di studio da chi è stato bocciato nella materia che stai preparando.
Tenere in considerazione tutto questo è importante per evitare di essere l’ennesimo studente universitario costretto a ripetere a sé stesso e agli altri “è da anni che provo a cercare, ma non trovo lavoro”.
Per questo, oggi ti racconteremo delle nostre esperienze lavorative da studenti lavoratori e degli insegnamenti che ne abbiamo tratto per essere un passo avanti agli altri.
L’esperienza lavorativa concreta di due studenti universitari come te
Sia io che Nicola abbiamo iniziato il percorso universitario contestualmente ad un’esperienza lavorativa in un call-center.
Hai presente quelli che rompono le palle e cercano in tutti i modi di venderti qualche promozione per il tuo cellulare?
Ecco, esattamente, quelli lì.
Posso dirti sinceramente che questa esperienza è stata bellissima e disastrosa allo stesso tempo.
Non avevo uno stipendio fisso, non avevo un budget iniziale, nulla di tutto ciò.
Ero messo lì a lavorare e a farmi uno stipendio da zero, ogni mese.
Un lavoro in cui potevi essere buttato fuori dall’oggi al domani, senza poterti “difendere” da questa decisione attraverso alcun periodo di preavviso.
Puoi immaginarti il terrorismo psicologico che questa situazione poteva causarmi.
Essere continuamente portato a vendere promozioni che se non riuscivi a vendere, non solo non guadagnavi, ma domani potevi non far parte più dell’azienda.
Cosa ho imparato da questo?
Innanzitutto, ho sviluppato alcune competenze nel vendere un prodotto a qualsiasi tipo di persone, graziose e gentili, maleducate e senza rispetto, utilizzando solo la mia voce.
Ho imparato, quindi, come capire subito ciò che le persone vogliono e come fare a strappare un sì a chi ti ascolta.
E fidati, l’ho dovuto imparare in fretta, perché se non l’avessi fatto…sfumata la vendita = sfumato il lavoro!
Ma torno a Poletti: ha ragione o a torto?
Tieni a mente questa domanda dopo il prossimo paragrafo.
L’esperienza del colloquio di lavoro per Vodafone Italia!
L’esperienza di Nicola è stata quella di essere chiamato per un colloquio di lavoro da Vodafone Italia per far parte del loro team.
Da questa esperienza, Nicola ha sintetizzato dei fattori fondamentali che un’azienda enorme come Vodafone ha considerato espressamente per scegliere il suo profilo e la sua persona.
Laurearsi velocemente o laurearsi tardi con voti alti: ecco il primo fattore determinante per entrare nel mondo del lavoro
A prescindere se tu decida o meno di laurearti in fretta oppure no, c’è una cosa fondamentale che devi assolutamente sapere:
Il Curriculum è il primo biglietto da visita.
Non serve un buon curriculum in generale, ma un curriculum deve essere sempre e comunque scritto bene.
Devi utilizzare bene il grassetto, specialmente nelle esperienze che hai fatto in passato, ed inquadrarti come desideroso del posto di lavoro per cui stai concorrendo.
Questo significa che devi mostrare molto interesse per la posizione aperta che si è venuta a creare.
Per cui, se all’Amadori cercano un allevatore di polli e tu presenti il CV, alla voce “Ruolo che desideri ricoprire” dovrai inserire“Allevatore”, come se tu avessi da sempre voluto fare quello nella vita e…
…porca miseria, guarda caso è quello che tu stavi proprio cercando!
(consiglio: ricopia nell’apposita casella del tuo curriculum ESATTAMENTE la posizione che l’azienda a cui presenti la candidatura ha aperto)
Un altro modo può essere l’auto-candidatura: puoi cercare quali siano le aziende emergenti, quelle cioè che stanno crescendo e che è molto probabile che in futuro cerchino del nuovo personale.
Se ti auto-candidi prima che ci sia ufficialmente una posizione aperta, avendo il tuo Curriculum fra le mani sarai il primo ad essere contattato.
La cosa che nessuno ti dice mai sul tuo voto di laurea
Il voto di laurea conta?
Beh, alla luce delle nostre esperienze, possiamo affermare con assoluta certezza che la risposta corretta è: DIPENDE.
Ora, lo so che stai pensando che così è troppo facile, ma lasciami spiegare.
Per Vodafone Italia, il voto era un fattore importante.
Nicola è stato chiamato perché aveva un voto di laurea superiore a 100.
Ma non è MAI il fattore determinante ai fini dell’assunzione, sia chiaro.
In realtà, ciò che fa veramente la differenza è se hai fatto esperienza (nel caso specifico, la Vodafone voleva uno che almeno avesse fatto un anno di esperienza lavorativa).
Non per forza un’esperienza in un ruolo specifico.
Anche il cameriere, lavapiatti, postino andavano bene.
L’esperienza in ogni caso segna una linea tra chi ha molte possibilità per essere contattato ed assunto da un’azienda e chi invece verrà cestinato perché ritenuto poco interessante.
Quindi: FAI PIU’ ESPERIENZA POSSIBILE.
Sforzati, comunque, di lavorare e studiare contemporaneamente, per essere più appetibile per le aziende.
L’obiettivo è dimostrare che, anche se sottoposto a pressioni su più fronti, riesci a resistere e a fare sacrifici.
Se, infatti, una grande azienda vuole prendere una nuova fetta di mercato realizzando un nuovo prodotto, sceglierà una persona che sappia darsi da fare.
Una persona capace di sostenere pressioni psicologiche anche forti pur di raggiungere un obiettivo importante.
Altri due fattori fondamentali che hanno peso nel mondo del lavoro
Un altro fattore di scelta per Vodafone Italia è stata la conoscenza dell’inglese.
Non puoi immaginare di voler entrare oggi all’interno del mondo del lavoro e ricoprire un ruolo di spesso, senza saperti esprimere in inglese in modo almeno sufficiente.
(se vuoi conoscere 5 regole che possono aiutarti nell’inglese, leggi questo articolo)
In una società sempre più globalizzata, non c’è settore in cui non si sia realizzata un’integrazione internazionale.
Infatti, ultimo fattore fondamentale che va a braccetto molto spesso con la conoscenza dell’inglese è aver fatto un‘esperienza all’estero.
L’esperienza di lavoro per Generali Italia s.p.a.!
L’esperienza lavorativa che ultimamente ho fatto è stata con il primo colosso assicurativo al mondo: Generali.
Che cosa ho tratto dalla mia esperienza?
La mia situazione era diversa da quella di Nicola.
Mi ero candidato sulla base di un annuncio di lavoro in un momento in cui ancora non avevo terminato il mio percorso di studi.
Ero consapevole della mole di stress che questo mi avrebbe causato (il ruolo era un FULL TIME ed io ero ancora a 5 materie dalla laurea!) ma decisi che non mi sarei fatto scappare quel posto per niente al mondo.
Seguendo i consigli che ho riportato sopra, rividi il mio CV e misi come posizione desiderata “Agente assicurativo”.
Dopo un mese, quando avevo ormai perso le speranze e dimenticato addirittura di essermi candidato per quel posto, ricevetti una chiamata al cellulare.
Erano loro!
Da lì, la mia esperienza: 3 colloqui di lavoro, l’uno diverso dall’altro!
Una trafila interminabile di colloqui
Ecco quello che ho dovuto passare.
1°STEP: Colloquio di gruppo
Decisi che dovevo scioccare, colpire, evidenziandomi fin da subito rispetto agli altri.
Così arrivai VOLONTARIAMENTE cinque minuti in ritardo.
(ATTENZIONE: non ti consiglio di farlo sempre perchè questo potrebbe andarti contro)
Tutti erano già lì e mi presentai a ciascuno di loro con mano ferma e a voce alta, sottolineando la mia spigliatezza nel linguaggio.
Volevo subito mettermi in evidenza in mezzo agli altri.
L’obiettivo di un colloquio di gruppo è selezionare fin da subito gli elementi validi.
Nel mio caso, la sfrontatezza e la sicurezza avevano giocato a mio favore.
2°STEP: Colloquio individuale
Obiettivo principale fu sottolineare la mia voglia di fare, la voglia di lavorare per quel colosso assicurativo, crescere nell’azienda e raggiungere i vertici e vincere tutto e tutti.
Fondamentale in questa fase: mostra qualche debolezza.
Perché?
Perché se mostri un tuo punto debole, tutto quello che dirai apparirà più sincero ed onesto e rimarrai impresso nella mente di chi ti sta selezionando.
3°STEP: Prova scritta
In questa fase, i selezionatori mi misero davanti tutte le mansioni che avrei dovuto svolgere dopo, se fossi stato assunto.
In concreto, mi sono trovato a realizzare un programma ed una organizzazione dei miei impegni giornalieri, settimanali e mensili.
A cosa serve tutto questo?
A vedere se sei capace di organizzare tutti i vari impegni che ti capiteranno senza impazzire e rimanere sano di mente.
In questa fase è importante essere molto razionali: un errore in fase organizzativa potrebbe distruggere tutto il castello che dal primo colloquio stai costruendo per farti assumere!
Ma torniamo un attimo alla laurea e all’importanza del voto !
In Generali, la mancanza di una laurea era stata un problema?
Sì, nel senso che mi confessarono di non assumere normalmente persone che non lo fossero.
Tuttavia, il fatto che avessi già fatto esperienze lavorative e che fossi in regola con le materie mi aveva permesso di essere stato selezionato fra tutti.
Ancora una volta, ciò che era stato determinante è stato il fattore TEMPO.
Tirando le somme
Alla luce di tutto questo, ti dico sinceramente che non esiste una risposta esatta per rispondere alla domanda: è meglio laurearsi a 30 anni con 110 e lode oppure a 21 con 97?
In realtà, teoricamente, non esiste una risposta corretta a questa domanda.
Perché la domanda è SBAGLIATA.
Infatti, anche se magari adesso pensi che chi lavora non può andare veloce all’Università – non è colpa tua, ma molta della colpa è del Sistema Universitario che ti convince così, il resto della colpa è delle persone care che ti circondano – io e Nicola e moltissimi ex-studenti lavoratori siamo riusciti a laurearci velocemente prendendo voti addirittura più alti di molti dei nostri colleghi che si sono laureati con noi e che studiavano soltanto.
Le due soluzioni, cioè laurearsi tardi ma con 110 e lode o laurearsi prestissimo ma con un voto basso, sono risposte scorrette ad una domanda che non ha motivo di esistere.
Noi siamo la prova vivente che le due soluzioni si fondono in una soltanto.
L’unica risposta giusta.
E che l’obiettivo è laurearsi velocemente e con voti alti.
Ma non si tratta del fatto che noi due siamo due ex-studenti con poteri soprannaturali, no.
Si tratta di avere soltanto gli strumenti giusti che ci hanno permesso di farlo.
L’aver sperimentato tattiche e strategie che nessuno conosceva, l’averle testate su noi stessi e collaudate, perfezionandole man mano nel corso degli anni, ci ha spinti a raccogliere ciò che aveva funzionato su di noi e condividerlo con più studenti universitari possibili.
L’obiettivo che ci ha spinti è stato aiutare gli studenti a ribaltare totalmente in positivo la propria situazione universitaria aumentando la propria media e superando più esami possibili nel minor tempo possibile.
Questo ci ha spinti a creare il libro “Come Laurearsi Velocemente e con Voti Alti”, il libro che sta già aiutando centinaia e centinaia di studenti universitari italiani a velocizzare il proprio percorso e a raggiungere il proprio obiettivo che è la laurea.
Si tratta di una guida definitiva che permetterà a qualunque studente universitario, a prescindere da quale sia la sua situazione di partenza, di assimilare strumenti, tattiche e strategie per ottenere una volta per tutte risultati all’Università degni degli enormi sacrifici che fa nello studio.
Cosa puoi fare ADESSO per muoverti meglio DOPO, nel mondo del lavoro
E’ chiaro: non perdere tempo.
Assicurati di avere il pieno controllo del tuo tempo, sempre, e dosalo con cura trattandolo meglio dell’oro.
(proprio perché la gestione del tempo è così importante, abbiamo deciso di inserire all’interno del libro “Come Laurearsi Velocemente e con Voti Alti” (disponibile su Amazon.it) il sistema che ti permetterà di organizzare studio, lavoro e vita sociale in modo ordinato, azzerando la tua ansia e permettendoti di sapere sempre cosa fare e quando farlo)
E altra cosa che devi fare è seguire i consigli di chi sai per certo che abbia avuto delle esperienze nel mondo del lavoro.
Non ti fidare di chi parla solo per “sentito dire”: verifica sempre la fonte del consiglio.
In fin dei conti, seguire consigli sul mondo del lavoro è come la ricetta di un dolce: non puoi avere un buon prodotto finito se l’ha scritta uno che è una frana ai fornelli.
Noi stessi abbiamo fatto frutto di queste esperienze dirette: proprio con Appunti Condivisi, un obiettivo che ci siamo posti è stato rendere più efficace lo studio per risparmiare tempo.
Non per trovare scorciatoie, sia chiaro.
Ma evitare di sprecare tempo alla ricerca di tutto quel materiale che ti serve per preparare AL MEGLIO il tuo prossimo esame universitario.
E chiaramente, sotto questo punto di vista, intendiamo ricevere feedback dagli utenti che voglio contribuire a migliorare il sistema (e non da quelli che vogliono piegarlo per sfruttarne solo i benefici).
Anzi, a che ci sei: se sei uno studente universitario ed hai utilizzato Appunti Condivisi, puoi darci delle dritte per migliorarlo.
Saremo felici di ascoltarti 🙂
Se, invece, ti sei già laureato, puoi comunque fare accesso al sito e arricchirlo – come molti hanno già fatto – di materiale specifico particolarmente utile a tutti gli altri colleghi che come te vogliono andare spediti verso l’obiettivo.
Ti meriti già da ora un enorme GRAZIE da parte mia 😉
Ottimizza il tuo studio e moltiplica i tuoi risultati con la condivisione.
Attilio Cordaro
Co-fondatore di Appunti Condivisi – Specifici per la Tua Università, Facoltà e Corso di Studi.
Co-Autore del libro “Come Laurearsi Velocemente e con Voti Alti“(disponibile su Amazon.it)